Il più grande rammarico in punto di morte e il metodo Bullseye

Il più grande rammarico in punto di morte e il metodo Bullseye

Bronnie Ware è un'infermiera australiana. Ha trascorso più di un decennio ad assistere persone morenti in ospedale. In quel lasso di tempo, ha iniziato a registrare i principali rimpianti che le persone avevano sul letto di morte.

Dopo 12 anni, ha raccolto in un libro ("Vorrei averlo fatto" l'edizione italiana) le sue esperienze e ha concluso che il rimpianto più comune di tutti era questo:


"Vorrei aver avuto il coraggio di vivere la vita che volevo, non la vita che gli altri si aspettavano da me"

Per completezza, gli altri rimpianti sono questi: "Avrei voluto non lavorare così tanto"; "Avrei voluto avere il coraggio di esprimere le mie emozioni"; "Avrei voluto restare in contato con i miei amici"; "Avrei voluto permettermi di essere più felice".

Torniamo al rimpianto più citato e poniamoci una domanda: perché è così comune quando la nostra vita volge al termine? E come puoi assicurarti di non sentirti allo stesso modo?

    Come essere coraggiosi ed evitare il più grande rammarico

    Nonostante sia abbastanza raro (per fortuna) che ciascuno di noi sia costretto a vivere in un modo che non vuole vivere, in qualche modo molti di noi (soprattutto con il passare degli anni) finiscono ancora per desiderare di aver vissuto in un modo diverso, più vicino ai propri desideri.

    Ecco perché credo che questo accada:

    ogni volta che mi sento bloccato in una situazione, di solito dipende dal fatto di non avere un obiettivo chiaro. Mi ritrovo a fare una attività senza definire quale dovrebbe essere effettivamente questa attività; oppure sperare in un cambiamento senza determinare le azioni sottostanti che lo favorirebbero. In altre parole, non sono chiaro su ciò che mi interessa e su come posso arrivarci.

    Ecco la conseguenza:

    se non tracci mai una linea e chiarisci ciò che è veramente importante per te, finirai per fare ciò che ci si aspetta da te. Quando non hai uno scopo chiaro che ti guida in avanti, fai di default ciò che gli altri approvano. Non siamo sicuri di ciò che vogliamo veramente, quindi facciamo ciò che pensiamo che gli altri vogliano.

    I momenti più difficili della vita, di solito, sorgono quando non abbiamo deciso in cosa crediamo.

    Penso che ci troviamo tutti di tanto in tanto in questa posizione. Ed è uno dei motivi per cui penso che molti di noi finiscano per vivere la vita che altri si aspettano che viviamo invece di una vita vera per noi stessi.

    Penso spesso a come posso vivere con uno scopo e come posso vivere una vita importante anziché urgente. Quando si tratta di chiarire cosa sto facendo e perché lo sto facendo, mi piace usare una tecnica che io chiamo il metodo Bullseye.

      Il metodo Bullseye

      “Un abile arciere dovrebbe conoscere per prima cosa il centro da colpire. Solo dopo, tarare la sua mano, il suo arco, la sua corda, la sua freccia e il suo movimento. Le nostre azioni vanno fuori strada perché non sono indirizzate correttamente e non hanno un obiettivo fisso. Nessun vento è favorevole per l'uomo che non ha un porto verso cui navigare. "

      - Michel de Montaigne -

      La citazione sopra dice essenzialmente questo: "Se non sapessi dove si trova il bersaglio, non lanceresti mai una freccia e non ti aspetteresti certo di colpire il bersaglio".

      Eppure, viviamo spesso le nostre vite in questo modo. Ci svegliamo e affrontiamo il mondo giorno dopo giorno (continuiamo a sparare frecce), ma siamo concentrati su tutto tranne che sul bersaglio.

      Ad esempio, se vuoi metterti in forma, allora il Bullseye deve diventare il tipo di persona che non perde mai un allenamento. Questo è il bersaglio. Eppure, molti di noi passano il tempo a cercare un arco più forte (programma di allenamento) o una freccia migliore (programma dietetico) o una corda più stretta (scarpe da corsa). Queste cose contano, ma nessuna di esse ti serve se non stai lanciando frecce nella giusta direzione.

      Il metodo Bullseye ignora le cose su cui in genere ci concentriamo (le tattiche, le risorse o gli strumenti). Al contrario, si concentra sulla posizione del centro. Ci costringe a essere chiari su ciò che vogliamo veramente dalla vita.

      In altre parole, dimentica come vuoi esibirti o come vuoi apparire. Un Bullseye non è "guadagnare 10 chili di muscoli" o "costruire un business di successo". Il Bullseye vive una vita centrata sul bersaglio. Ha uno scopo e una chiara direzione per le azioni da intraprendere.

      Che tipo di persona vuoi diventare? Che tipo di valori vuoi rappresentare? Quali azioni vuoi diventino le tue abitudini?

      L'unico modo per vivere una vita vera per te è avere uno scopo. E allora chiediti, dove si trova il mio Bullseye?

      Cosa hai sempre desiderato per te?

      Niente è importante quanto sapere esattamente dove si trova il tuo obiettivo.

      Se sai cosa stai cercando, allora troverai un modo per raggiungerlo. Non hai arco e frecce? Puoi lanciare una pietra contro il tuo bersaglio. Puoi correre e colpirlo. Esistono milioni di modi per raggiungere una destinazione, ma esiste un solo obiettivo.

      Troppo spesso lanciamo frecce nella direzione vaga dei nostri desideri invece di passare il tempo a capire come possiamo vivere una vita che è sul bersaglio. Smetti di lanciare frecce a caso; prima capisci dove dovresti lanciarle, dove dovrebbero essere dirette e perchè.

      Non è facile, ma se ti prendi il tempo di essere chiaro su ciò che rappresenti e su dove vuoi andare, i passi coraggiosi sembreranno semplici. La chiarezza di intenti è tutto.

      Marco Bertan

      p.s. nel sito puoi scaricare gratuitamente il mio ebook;  è un punto di partenza per capire la direzione delle tue frecce.

      Ma soprattutto Buone Feste. Ovunque tu sia e qualsiasi cosa tu stia facendo, vivi a pieno.